Gemma Gentile - anno scolastico 2006-2007
Gemma Gentile - 10-04-2007
Ci aspettavamo da questo governo, dato il suo programma, l'immediata abrogazione delle Indicazioni Nazionali ed il ripristino dei Programmi, aggiornandoli opportunamente.
Il Ministro ha scelto, al solito, diversamente. Ha chiesto invece al filosofo Edgar Morin di parlare del suo pensiero sulla globalizzazione per lanciare le nuove Indicazioni nazionali. Tanto di cappello alla sua elaborazione filosofica, tanto più quando parla di ricomposizione della cultura, spezzettata in mille discipline specialistiche, sorde tra loro. Ma il problema non consiste in ciò che pensa Morin. La questione è che il discorso lanciato col documento "Cultura scuola persona. Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione", vuole costituire, per quanto detto da Fioroni, la cornice culturale delle nuove Indicazioni Nazionali che, per ciò che è emerso finora, dovrebbero consistere negli enunciati dei livelli essenziali delle competenze, che saranno fissati successivamente.
A questo punto sono da criticare nettamente tanto la cornice quanto il tipo di contenuto.

Morin critica giustamente la frantumazione del sapere, ma non si pone il problema di chi, a proposito di scuola, vuole frantumare e perché.
Gemma Gentile - 02-10-2006
Tra "forbice" e "cacciavite" è meglio per la Scuola la "demolizione controllata" della legge 53 e dei suoi decreti attuativi!

Ammettiamolo: abbiamo trascorso giorni di grande paura. Una forbice gigante minacciava di avvicinarsi alla scuola, per spazzar via le povere risorse di cui ancora dispone, dopo che è stata ridotta quasi sul lastrico negli ultimi anni.
E' stata una minaccia vera, oppure era solo uno strumento per spingerci ad ingoiare più facilmente pillole più leggere, ma comunque sgradite? Non possiamo saperlo con esattezza.
Ad ogni modo, appare che ci sia stata una forte riduzione dei tagli preventivati di fronte alle proteste provenienti dal movimento per la Scuola (il più grande elettore del preteso "governo amico" in tutta Italia), dai sindacati e dai cosiddetti partiti "radicali" presenti nel Governo. Le notizie sono comunque ancora molto confuse, anche a causa dello sciopero dei giornalisti.
Da quanto emerge, possiamo affermare che, dopo il primo sospiro di sollievo, appaiono lentamente uno alla volta gli elementi negativi della manovra:

1) l'innalzamento degli alunni per classe è stato contenuto, rispetto all'enunciato iniziale, ma è stato comunque confermato (forse 0.4) e non sappiamo che ripercussioni ciò potrà generare sulla scuola,
2) è stato introdotto in finanziaria l'obbligo a 16 anni; ciò è discutibile sotto un duplice aspetto:
a) di metodo, in quanto è vergognoso e antidemocratico imporre le riforme attraverso la finanziaria;
b) pare che si sia contrabbandato come elevazione dell' obbligo a 16 anni l'imbroglio della Moratti, cioè l'obbligo formativo, riconfermando l'alternanza scuola-lavoro per questa fascia di età; in tal caso avremmo addirittura un arretramento rispetto al governo di centro-destra che lo aveva innalzato a 18 anni,
3) le 150.000 assunzioni dei precari in tre anni, più volte dichiarate e poi ritirate, e poi ancora riconfermate, pare che siano condizionate ad un cambio delle graduatorie, ancora tutte da verificare,
4) sono stati operati ulteriori tagli ai Comuni, già impoveriti da Berlusconi e ciò non potrà che ripercuotersi sullo stato sociale ed anche sulla Scuola,
5) pare che il rafforzamento dell'autonomia comporterebbe il demandare agli istituti le spese per il funzionamento amministrativo e dei servizi, per le supplenze, ecc., cosa che rafforzerebbe la disparità tra scuola e scuola e il caos attuale.

Ma, anche se i tagli fossero minimi, la cosa più grave, indecente e vergognosa è che questo Governo, eletto con grandi speranze dal popolo della Scuola, avrebbe avuto il dovere di operare esattamente all'opposto, finanziando la Scuola, già rapinata da quello precedente.
Bene ha fatto la Flc Cgil a dare rilievo alla relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria dello scorso anno. Ben duecento pagine di questa sono dedicate al MIUR. Dalla loro lettura emergono tutte le bugie della Moratti.
Non avendo la riforma ricevuto da Tremonti il finanziamento necessario , il Ministro di allora ha disinvoltamente stornato fondi degli altri capitoli dell'Istruzione per utilizzarli ai fini dell'attuazione della legge che le stava a cuore. Con una gestione per così dire "disinvolta", l'ex ministro Moratti ha fatto crescere il "mostro-controriforma" parassita che ha inghiottito così fior di quattrini per pagare tutor, esperti vari, corsi di formazione, ecc., tagliando contemporaneamente tempo-scuola, tempo pieno, cattedre, insegnanti di sostegno, strumenti e materiali per l'insegnamento, lavori nell'edilizia scolastica, stipendi dignitosi, ecc.
Alla luce di questi dati risulta ancora più indecente il tentativo di Padoa Schioppa di tagliare dal bilancio le spese della Scuola, come se fosse un ramo secco.
A questo proposito, innanzi tutto va ribadito che la Scuola statale è un Istituto Costituzionale, che educa e istruisce i cittadini e quindi non può essere assimilata in nessun modo alle regole di efficienza dell'impresa. Pensare addirittura di punire la Scuola perché inefficiente, secondo l'OCSE, come ha ventilato Schioppa con la prima versione della Finanziaria, quando essa è stata posta in ginocchio da chi l'ha rapinata, è davvero da irresponsabili.
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